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Una delle caratteristiche di Paolo Rossi era quella di avere un intuito, una capacità di anticipare, forse di immaginare la realtà un attimo prima. Chissà se nello sguardo di Paolo, in quella meravigliosa fotografia sdraiato sull’erba dello stadio Romeo Menti di Vicenza con le mani dietro alla testa, c’era un’intuizione del suo futuro.

Chissà se Paolo Rossi immaginava che sarebbe tornato in campo, dopo la squalifica che lo aveva tenuto lontano dai campi per due anni, proprio al Comunale di Torino 9 maggio 1982; chissà se immaginava che la sua maglia, in questo caso azzurra, sarebbe comparsa sulle spalle di una superstar del rock mondiale, Mick Jagger, in cima a una gru con ai piedi una folla adorante; chissà se immaginava che in un’altra data e con la maglia che portava in quel momento, quella biancorossa del Lanerossi Vicenza sarebbe sceso in campo allo stadio Comunale di Torino da capocannoniere del campionato di serie A: è il 7 maggio 1978: Juventus-Vicenza, 3-2, ultima giornata di campionato. La Juventus vince lo Scudetto e il L.R. Vicenza di Paolo, che quel giorno segnerà al 25° del primo tempo, si classificherà al secondo posto della classifica finale, insieme al Torino, siglando quello che è un record a tutt’oggi imbattuto (e probabilmente, nel calcio moderno, destinato a rimanere tale): il miglior risultato in tutta storia dei campionati di serie A di una squadra neopromossa.

L’anno precedente, infatti, la Juventus aveva mandato Paolo Rossi al Vicenza, in serie B, e quel ragazzo di vent’anni tondi, che al Como nella precedente stagione aveva giocato poco e non era mai andato in gol, trascinò i biancorossi in serie A, segnando 21 volte. La stagione dei miracoli, però è quella successiva, dove un confermatissimo Paolo Rossi porta il Vicenza al secondo posto finale. Il Vicenza quell’anno segna 50 gol in totale, Paolo Rossi ne segna 24 (quattro doppiette, una tripletta) il suo compagno di squadra che gli arriva più vicino è Renato Faloppa, 4 reti. Inizierà quell’estate, tra l’altro, la storia d’amore di Paolo Rossi con la maglia azzurra e la Nazionale italiana. Bearzot convoca Paolo che fa la valigia e parte per i Mondiali in Argentina.

Chissà forse c’entrava quell’”avere stoffa” di un ragazzo nato a Prato, capitale del settore tessile, nel secolo in cui Il marchio di fabbrica del Lanificio Rossi di Schio diventava la maggiore industria italiana del settore, consacrando la sua notorietà quando legò il proprio nome alla maggior società calcistica della città di Vicenza che da allora diventò, appunto, Lanerossi Vicenza. È nella città veneta che Paolo Rossi trova condizioni straordinarie, sotto la guida di Giovan Battista Fabbri che diventa il suo primo mentore. Saranno tre i grandi allenatori che cambieranno la storia sportiva di Paolo Rossi: Giovan Battista Fabbri, Giovanni Trapattoni ed Enzo Bearzot, naturalmente.

Il Vicenza mette sotto contratto Paolo, le cifre fanno oggi sorridere. Otto milioni di lire il primo anno, in serie B, poi dopo la promozione Paolo costa al Vicenza 27 milioni nell’anno dei miracoli e dopo i 24 gol e il Vicenza vicecampione d’Italia i milioni diventano 35 nella stagione 1978/79. Quella stagione costerà però cara al L.R. Vicenza, non tanto per il contratto di Paolo, ma per la cifra che il Presidente Giussy Farina, per risolvere la comproprietà del suo attaccante dopo i record del 1978, scriverà in una busta chiusa: 2.612 milioni di lire, contro un’offerta piuttosto bassa della Juventus. Farina, per rientrare dalle spese, si inventa l’abbonamento biennale per i tifosi, ma quello che era per tutti il Real Vicenza (nickname meritato la stagione precedente per la straordinaria qualità del gioco) retrocederà in serie B all’ultima giornata di campionato, nonostante altri 15 gol di colui che diventerà, tre anni dopo, il calciatore più famoso del pianeta.

Rossi andrà al Perugia che si era sostituito al Vicenza nei campionati miracolosi, essendo arrivato secondo alle spalle del Milan, dove un altro Presidente, Franco D’Attoma, si inventerà il modo per finanziare la costosa operazione inaugurando la stagione degli sponsor di maglia nel calcio, ma questa… è un’altra storia!